Il conducente di un veicolo può essere ritenuto responsabile di un incidente anche nel caso sia provocato da imprudenze altrui. Perché ciò avvenga, è però necessario che queste siano prevedibili. Questo il principio ribadito il 23 gennaio dalla Corte di Cassazione con la sentenza numero 3214/19 della sezione IV Penale.
Il caso
La decisione degli Ermellini è stata diffusa dal quotidiano di informazione giuridica dirittoegiustizia.it che, nel commentarla, cita come caso esempio quello di un incrocio stradale. Chi guida, infatti, deve prefigurarsi anche l’eccessiva velocità da parte degli altri veicoli che possono sopraggiungere.
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È questo il caso della sentenza oggetto del pronunciamento. Un automobilista aveva impugnato la propria condanna, dopo esser stato accusato di omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme sulla circolazione stradale. La ragione del ricorso era il fatto che il motociclista, secondo l’imputato, avesse tenuto un comportamento imprudente. La Cassazione ha, tuttavia, confermato la sentenza rigettando il ricorso e ricordando che l’utente della strada è responsabile anche del comportamento imprudente altrui. Inoltre, è stato aggiunto che il conducente, nell’impegnare un incrocio, deve prefigurarsi l’eccessiva velocità da parte degli altri veicoli che possono sopraggiungere; condizione che permette di porre rimedio in una situazione di emergenza, sempre premesso che tale accadimento rientri nella normale prevedibilità.
Il punto
La Suprema Corte, insomma, pone in rilievo il fatto che non siamo responsabili solo di noi stessi e della nostra condotta quando siamo al voltante. Avere la precedenza non ci esenta dall’obbligo di assicurarci che non stiano sopraggiungendo altri veicoli imprudentemente. In sede giuridica, si parte dal principio del concorso di colpa non esistendo una norma esplicita per il caso specifico. Salvo quindi una dimostrazione inoppugnabile della responsabilità altrui, parte della colpa è da ricondurre a chi ha rispettato il codice della strada.
Un situazione di questo tipo può presentarsi quando prima di impegnare un incrocio non si presta sufficiente attenzione a rallentare e controllare a destra e a sinistra. Nel caso oggetto della sentenza, l’automobilista poteva prevedere l’arrivo del motociclista e la sua alta velocità. Quando, invece, un’auto o un altro mezzo sbuca improvvisamente da una curva, non vi sono le condizioni di normale prevedibilità. Motivo per cui, la colpa può ricadere esclusivamente su chi infrange le norme stradali.
La morale
In conclusione, è sempre bene ricordare che quando si è al volante la prudenza e l’attenzione non è mai troppa. Un comportamento corretto quando si guida prevede un forte senso di responsabilità, per noi stessi e per gli altri. La presunzione di essere nel giusto, derivante dal semplice rispetto del codice della strada, non può più essere considerata accettabile.