È attualmente in discussione in Commissione Trasporti alla Camera il testo del nuovo Codice della strada. Le proposte avanzate dal Governo Lega-M5s riguardano in particolare i ciclisti e più in generale il mondo della mobilità a due ruote. Vi sono altre importanti novità raccolte in un testo “unificato” per essere confrontate e valutate. Quest’ultimo è arrivato in Commissione a inizio mese, dando il via alle audizioni delle varie parti interessate. Parliamo di cambiamenti che prefigurano una vera e propria rivoluzione soprattutto per chi si sposta in bicicletta nei centri abitati. Ma non solo.
I ciclisti
La prima importante novità riguarda una prassi già consolidata in altri Paesi come l’Olanda: la precedenza ai semafori e agli incroci. I ciclisti infatti non dovranno più accodarsi alle vetture incolonnate ma godranno di precedenza. Ciò sarà possibile grazie a “una striscia di arresto avanzata”, posizionata davanti ai semafori e agli stop. Sarà poi compito dei comuni indicare una doppia linea in corrispondenza dei punti interessati.
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Per chi utilizza la bicicletta nei centri abitati con limite di velocità pari a 30 km/h sarà possibile inoltre andare in contromano. Questo indipendentemente dalla larghezza della carreggiata e della massa dei veicoli autorizzati al traffico. Si tratta di una misura che non comporterebbe un aumento dei rischi per incidenti stradali secondo gli studi dei ricercatori. Ipotesi confermata dalle sperimentazioni già avvenute in altri Paesi europei in cui è già stata messa in pratica. Tuttavia questa possibilità sarebbe vincolata all’emanazione da parte del sindaco di un’ordinanza e da apposita segnalazione con un pannello.
Infine, i ciclisti potranno anche circolare nelle corsie riservate fino ad ora solo ai taxi e agli autobus. Per quanto riguarda il parcheggio delle biciclette sarà consentito in aree adibite dal Comune o sui marciapiedi e all’interno delle zone perdonali. Vi sono inoltre diversi emendamenti che riguardano l’obbligatorietà del casco e incentivi all’acquisto.
I motociclisti
Per quanto concerne i motociclisti invece i punti di discussione sono relativi all’abbigliamento e alle moto elettriche. Nel primo caso si sta valutando di inserire l’obbligatorietà di un abbigliamento “tecnico” di sicurezza. Nell’altro, la possibilità di permettere la circolazione in autostrada delle moto elettriche. Sempre per il mondo a due ruote, entrano a far parte per la prima volta del Codice della strada gli skate, i monopattini e gli hoverboard. Il dibattito in quest’ultimo caso è se potranno circolare solo nelle piste ciclabili o meno.
Altre novità
È presente anche la proposta di innalzamento del limite di velocità a 150 km/h sui tratti autostradali a tre corsie. Il testo prevede inoltre parcheggi “rosa” per le donne in gravidanza. Vietato fumare alla guida e utilizzare il telefonino con un inasprimento delle sanzioni per i trasgressori.
Risulta evidente quindi la grande mole di proposte e novità che sono al vaglio della Commissione Trasporti alla Camera. In questo senso si concretizzerebbe una vera e propria rivoluzione, in particolare per i ciclisti. Tuttavia, proprio per questo motivo c’è chi mostra un certo scetticismo verso l’effettiva attuazione dell’intero pacchetto di riforme. Questo perché da un lato ci sono in ballo gli interessi di varie lobby spesso contrapposti con conseguente difficoltà nel giungere ad un accordo. Dall’altro in casi come questo su alcune questioni ci si arena per l’opposizione più o meno sotto traccia dei tecnici ministeriali. Opposizione motivata dalla preoccupazione per la reale fattibilità di norme che sembrano di buonsenso ma sono difficili da applicare nella complicata realtà delle strade italiane.