Al giorno d’oggi, molte donne incinte (e non solo) si chiedono se guidare in stato di gravidanza possa essere pericoloso per il bambino. Altri, invece, consapevoli del fatto che l’essere in dolce attesa non rappresenti un ostacolo alla guida, sono convinti che la donna incinta sia esente dall’obbligo di indossare la cintura di sicurezza.
Questi sono due miti, ormai entrati nell’immaginario collettivo, che sarebbe importante sfatare, in quanto esistono norme del codice stradale atte a tutelare la sicurezza della madre e del suo piccolo.
Cosa prevede la legge per le donne in gravidanza
Nonostante il Codice della Strada non preveda particolari restrizioni in merito, l’articolo 172, relativo all’utilizzo della cintura di sicurezza, stabilisce che: “Sono esentati dall’obbligo di uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini: […] f) le donne in stato di gravidanza sulla base della certificazione rilasciata dal ginecologo curante che comprovi condizioni di rischio particolari conseguenti all’uso delle cinture di sicurezza”.
Ergo, le donne incinte possono non indossare la cintura di sicurezza solo nel caso in cui posseggano il certificato, che è obbligatorio tenere sempre in macchina.
Per tutte coloro alle quali, al contrario, non è stato rilasciato alcun certificato medico dal proprio ginecologo, indossare la cintura di sicurezza non solo è imposto dalla legge e dal Codice della Strada, ma anzi, è un ottimo strumento di tutela e protezione nei confronti della futura mamma e del bambino che porta in grembo.
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La cintura di sicurezza può salvare delle vite…
Con delle piccole accortezze, la cintura di sicurezza potrebbe anche salvare la vita della donna e del piccolo. È consigliato posizionare la cintura diagonale all’altezza del seno e la cintura orizzontale sopra le gambe subito sotto l’addome, così da evitare danno al bimbo a causa di un’eccessiva compressione dovuta da uno scorretto posizionamento della cintura.
Studi affermano che il rischio di lesioni gravi al feto in caso di incidente può essere dimezzato collocando la cintura di sicurezza in modo corretto. Senza quest’ultima, infatti, l’impatto diretto con il volante «potrebbe causare lesioni gravi come il distacco della placenta o la rottura uterina», avverte il dott. Emmanuel de Sostoa, responsabile di Ginecologia del Centro di Attenzione e Riabilitazione Sanitaria (CARS) di Seat.
Qualche consiglio per le donne in gravidanza dietro il volante
Un’altra opinione abbastanza diffusa ma del tutto falsa è che le donne incinte alla guida debbano disattivare gli airbag. Questo non è assolutamente vero: gli airbag non sono pericolosi, ma al contrario, possono essere dei veri e proprio salvavita.
Nel malaugurato caso di un tamponamento, anche se minimo o privo di conseguenze per la mamma, è consigliabile effettuare una visita ginecologica il prima possibile per accertare che il nascituro non abbia risentito dell’incidente e che non si siano verificati distacchi o piccole rotture delle membrane che potrebbero inizialmente passare inosservati.
Quando (e se) smettere di guidare in stato di gravidanza
Un’altra preoccupazione condivisa riguarda il se e il quando smettere di guidare in caso di gravidanza. La cosa principale da fare è ascoltare il proprio corpo. Nei primi mesi si è solitamente soggette a nausee, malessere o spossatezza, e in questo caso è consigliato, come d’altronde ad ogni automobilista, di fermarsi appena possibile e riposare.
Molte donne, poi, di propria spontanea volontà, smettono di guidare negli ultimi mesi di gravidanza a causa dell’ingombro del pancione. Difatti, questo farebbe assumere alla donna una posizione troppo tesa e non adatta alla guida e non le permetterebbe di rispettare la norma riguardo la distanza del volante dal petto, che deve essere almeno di 25cm. Inoltre, è sempre meglio evitare situazioni stressanti, come strade dissestate o curve strette, in quanto potrebbero essere motivo di forte tensione. Un altro accorgimento utile può essere verificare se la polizza assicurativa include un’assicurazione durante la gravidanza; nel caso non sia compresa, potete valutare se ampliare la copertura assicurativa.
Perciò, futura mamma, mettiti alla guida soltanto se ti senti nelle migliori condizioni per te e per il tuo bimbo!
A meno che, quindi, non si tratti di gravidanza a rischio, nel cui caso è consigliabile non mettersi dietro al volante ma chiedere aiuto negli spostamenti, i rischi legati alla guida per le donne in stato interessante sono gli stessi di quelli per gli altri automobilisti, così come gli obblighi.
Quindi, niente panico: guidare in stato di gravidanza è permesso dalla Legge! L’unico aspetto al quale dedicare una maggiore attenzione è lo stato di forma psicofisica del futuro genitore. Il vero divieto alla guida sta nella consapevolezza delle proprie facoltà al momento di mettersi alla guida.