Veicoli a gas, elettrici e a idrogeno sono temi centrali nel dibattito relativo alla necessità di ridurre l’impatto ambientale del settore automobilistico. In tema di sostenibilità, però, vi è un ulteriore fattore da considerare, che contribuisce ad accrescere l’emergenza ambientale: le ingenti masse di rifiuti in plastica generati da tutti i settori e dai consumatori su scala globale.
È chiaro come, essendo uno dei principali responsabili dell’esorbitante quantitativo di emissioni di CO2 nell’ambiente, l’automotive si stia concentrando maggiormente sulla ricerca di soluzioni che possano ovviare a questo tipo di problematica. Tuttavia, grazie a modalità e processi innovativi, l’utilizzo di materie plastiche e il riutilizzo dei rifiuti in plastica nell’automotive, come in tutte le altre industrie, può fare la differenza.
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La plastica nell’automotive: un’occasione di svolta
La preoccupazione relativa alla produzione di rifiuti in plastica trae la sua ragion d’essere da un dato di fatto fondamentale: la plastica, nonostante i più recenti progressi in ambito di ricerca, è acerrima nemica dell’ambiente, in grado di resistere per secoli al processo di biodegradazione.
Il materiale si presta ad un riciclo quasi completo che però non riguarda tutte le tipologie di plastica e comporta costi piuttosto elevati. Inoltre, se incenerita, la plastica genera sostanze tossiche come la diossina, nociva per l’uomo e per l’ambiente.
Ergo, in ogni settore dell’industria mondiale, la parola d’ordine è cercare di ridurre il più possibile l’impiego di questo materiale, al fine di limitare conseguentemente la produzione dei relativi rifiuti.
Ma secondo Jaguar Land Rover e BASF l’utilizzo della plastica nell’automotive rappresenta, al contrario, una grande opportunità!
Il progetto innovativo della casa automobilistica inglese potrebbe rappresentare una svolta importante per il settore automobilistico in chiave sostenibile.
Il progetto di Jaguar Land Rover e BASF
Il progetto “ChemCycling”, a cui Jaguar Land Rover partecipa in collaborazione con il colosso della chimica BASF, potrebbe massimizzare la quantità di plastica riutilizzabile nell’automotive, specialmente nella realizzazione di plance e superfici esterne dei veicoli.
Come?
Il procedimento che rende possibile questo tipo di riutilizzo consiste nella trasformazione dei rifiuti domestici in plastica in olio di pirolisi attraverso un procedimento termochimico. Da questo materiale “crudo” è possibile ottenere, in ultimo, un materiale dalle qualità e caratteristiche pressoché identiche alla plastica “vergine”.
Riduzione dei rifiuti in plastica: il contributo dell’automotive
La concreta svolta consisterebbe, qualora l’assemblaggio di superfici esterne e componenti vari dei veicoli attraverso l’uso di plastica riciclata dovesse ottemperare a tutti gli standard di sicurezza richiesti, nella possibilità di utilizzare plastiche riciclate su tutti i modelli senza compromettere qualità e sicurezza dei prodotti finiti.
Inoltre, la rivista scientifica statunitense Science Advances stima che si produrranno all’incirca 12 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica entro il 2050. Il riutilizzo di plastica riciclata nell’automotive secondo modalità innovative, come quella proposta da Jaguar Land Rover, potrebbe invertire questa tendenza, garantendo sempre maggiori possibilità di riutilizzo.
Veicoli più leggeri inquinano di meno: i concreti benefici della plastica nell’automotive
Secondo le stime della società di analisi IHS Markit, la quantità di materie plastiche utilizzate in campo automobilistico è destinata ad aumentare significativamente entro la fine del 2020.
Perché?
Le motivazioni sono molto semplici: la plastica ha un peso minore rispetto ai materiali tradizionalmente assemblati nella produzione di veicoli. Di conseguenza, il peso delle vetture si ridurrebbe. Un’auto più leggera consuma di meno. Il tutto risulterebbe, quindi, in una significativa riduzione dell’inquinamento.
Sono numerosi quindi i contributi che l’utilizzo di materie plastiche nel settore automotive, o meglio ancora il riutilizzo di materie plastiche, potrebbe fornire alla causa del pianeta.