Negli ultimi 12 anni, sono ben 8 in Italia i casi di abbandono del proprio bimbo in auto. Da Merate, in Lombardia, a Pisa, in Toscana, sono state 8 le piccole vittime che hanno dovuto lottare per la propria vita prima che concreti provvedimenti venissero presi al fine di evitare simili tragedie.
Cosa prevede la legge sui dispositivi anti-abbandono?
A tal proposito, l’obbligo per mettersi in regola con il seggiolino auto del proprio bimbo è scattato il 7 novembre di quest’anno. Decreto che, il 23 ottobre, era stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, nella quale sono state anche specificate le date e le caratteristiche dei dispositivi anti-abbandono dei bambini.
Si tratta di un decreto aspettato da tempo, volto a ridurre i casi di amnesia dissociativa e salvare la vita dei bambini.
Amnesia dissociativa: una delle cause di abbandono
Nonostante esistano casi, seppur rari, in cui i genitori volontariamente lasciano il proprio bimbo in auto (magari per pochi minuti, non pensando che in questo caso il bimbo possa comunque andare incontro a gravi conseguenze), l’amnesia dissociativa, conosciuta anche come black out della memoria, è una patologia che si manifesta negli adulti sia a causa della stanchezza, che può essere dovuta al poco sonno o ad altre cause, sia per la routine di alcuni gesti.
In questi casi, è come se la mente eliminasse parte della memoria; come se cancellasse da una lista qualcosa che non dovrebbe essere eliminato. Il tutto accade in maniera naturale, senza che il soggetto colpito se ne renda conto. Sfortunatamente, è un disturbo che, secondo una ricerca condotta negli Stati Uniti, colpisce l’1% degli uomini e il 2,6% delle donne.
Al fine di evitare che inaspettati eventi di amnesia dissociativa possano causare tragedie, esperti di sicurezza e medici raccomandano, ad esempio, di lasciare al fianco del seggiolino oggetti indispensabili per la vita di tutti i giorni, come ad esempio borse o chiavi di casa. Questo, insieme ai dispositivi anti-abbandono, rientra nella lista di semplici gesti che possono fare la differenza.
I dispositivi anti-abbandono
Per quanto riguarda, invece, i veri e propri dispositivi anti-abbandono, la Legge stabilisce che possono essere di tre tipologie:
- Integrati all’origine nel seggiolino auto per bambini;
- Una dotazione di base o accessori del veicolo, compresi nel fascicolo di omologazione del veicolo stesso;
- Indipendenti sia dal sistema di ritenuta per bambini sia dal veicolo.
Rientranti nella prima e nella terza categoria sono i dispositivi attualmente più in uso da parte dei genitori. Il numero di questi prodotti, peraltro, nel tempo tenderà ad aumentare e verrà data a tutti i genitori la possibilità di essere in regola con la Legge potendo scegliere prodotti di fasce di prezzo differenti, e quindi, accessibili a tutti.
Qualunque sia il tipo di dispositivo scelto, integrato nel seggiolino oppure indipendente, è necessario che:
- Si attivi automaticamente ad ogni utilizzo senza ulteriori azioni da parte del conducente;
- Dia segnali visivi e acustici;
- Questi segnali siano percepibili all’interno o all’esterno del veicolo.
Se non dovesse rispettare uno di questi tre punti, può essere che il seggiolino anti-abbandono non venga reputato “a norma”, e si potrebbe quindi incorrere al rischio di multe.
Quando si rischia la multa e cosa si rischia
Il consumatore rischia la multa se:
- Non ha il sistema anti-abbandono;
- Ha un sistema anti-abbandono che non sia autorizzato dal produttore del seggiolino;
- Ha un sistema che non è conforme ai requisiti imposti dalla legge;
- Ha il dispositivo bluetooth , ma non lo ha attivato oppure non funziona l’applicazione scaricata appositamente dal telefono.
Per quanto riguarda l’ultimo caso, si tratta di un dispositivo che notifica il pericolo sul cellulare tramite app o bluetooth, sconsigliato dallo stesso Ministero dei trasporti in quanto questi sistemi dipendono dal corretto settaggio dello smartphone, dal suo stato (carica e copertura di rete) e avvisano della dimenticanza solo quando ci si è già allontanati dal veicolo.
Ritornando ai rischi legati all’assenza del dispositivo obbligatorio per legge, si può incorrere ad una sanzione amministrativa da 83 a 333 euro oltre che alla decurtazione di 5 punti patente. A doverla pagare è il conducente o chi è tenuto alla sorveglianza del minore. Se poi, entro due anni dalla prima multa, lo stesso soggetto incorre un’altra volta in una delle violazioni riguardanti i sistemi di ritenuta, oltre alla sanzione pecuniaria avrà anche la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi.
Nel caso in cui si monti un sistema non autorizzato dal produttore si incappa nel comma 11 dell’articolo 172, ovvero alterazione del sistema di ritenuta. In questo caso si ha solo “sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 40 euro a 162 euro”.
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Le ingenti multe alle quali si potrebbe andare incontro non dovrebbero assolutamente rappresentare un ostacolo all’acquisto di uno di questi dispositivi anti-abbandono. Infatti, la sicurezza del proprio bambino deve venire prima di tutto, ed è quindi fondamentale che il genitore adotti ogni tipo di precauzione affinché l’abbandono in auto non possa neanche essere una remota possibilità.