Molte volte si opta per il risparmio e si decide di acquistare un’auto usata. Tra i tanti accorgimenti di cui si deve tener conto, ve ne è uno che spesso sfugge all’acquirente, ma anche al venditore: stiamo parlando delle campagne di richiamo.
Siete certi che l’auto di seconda mano che state per acquistare sia sicura?
Quando si decide di acquistare un’auto usata è necessario verificare che quest’ultima non faccia parte di un lotto sottoposto ad un richiamo per rimediare ad un difetto importante. Tuttavia quest’informazione potrebbe non essere chiara neanche a colui che ve la sta vendendo.
Il rischio di entrare in possesso di un’automobile che abbia questo problema è davvero concreto, nonostante gli sforzi profusi dai costruttori di rintracciare tutti i veicoli che necessitano di modifica.
Cosa sono le campagne di richiamo
Il richiamo è un’operazione attraverso la quale una Casa automobilistica, scoperto un difetto che compromette la sicurezza di un dato veicolo, decide di “richiamare” tutti i possessori di quel modello per invitarli a tornare dal dealer e far effettuare la modifica.
Ovviamente, si tende a dare sempre poca rilevanza a questo tipo di campagne, in quanto possono compromettere seriamente l’immagine di un determinato marchio. A volte, però, la questione è troppo grande per essere minimizzata. Nel 2010, per esempio, la vicenda dell’accelleratore delle Toyota che restava incastrato, tenne banco per mesi, caricando di lavoro la rete, alle prese con il risanamento di 8.5 milioni di esemplari in tutto il mondo.
Tante sono anche in Italia le auto sottoposte a richiamo, ma circa l’8% degli esemplari “problematici” resta in circolazione senza modifiche. Ma come è possibile che alcune campagne non vengano completate? Le motivazioni possono essere diverse: solitamente le Case automobilistiche utilizzano un proprio database per rintracciare gli acquirenti, ma se le auto sono state vendute la situazione si complica.
Inoltre anche il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti presenta un albo dei richiami, tuttavia poco esaustivo e con dati incompleti (una lacuna che l’Aci dovrebbe colmare). Ad esempio, non è possibile verificare se un determinato veicolo, identificato in base al numero di telaio sia già stato sottoposto a revisione.
Vi consigliamo quindi di informarvi anche su questo quando decidete di acquistare un’automobile di seconda mano e per tutelarvi richiedete sempre al precedente proprietario una dichiarazione che attesti gli eventuali richiami effetuati.