Le auto ibride stanno prendendo sempre più piede in Europa, superando i motori diesel.
Infatti, entro il 2030, il mercato automobilistico si sposterà verso le soluzioni elettriche che raggiungeranno il 20% del totale immatricolazioni, anche a causa delle normative Ue e degli stringenti target di emissioni di anidride carbonica.
Sono questi i risultati dell’analisi condotta, a livello europeo, dalla società globale di consulenza aziendale AlixPartners dal titolo “Emissioni: sempre più vicina l’Era dell’ibrido e dell’elettrico”, i cui risultati sono stati illustrati nel corso di #FORUMAutoMotive di Milano.
Il passaggio alle auto ibride
Secondo l’analisi, le emissioni di ossidi di azoto delle autovetture si sono ridotte del 40%.
Nonostante ciò, in Europa, i dati mostrano come la maggior parte dei veicoli diesel in circolazione emettano ancora quantità di CO2 5-7 volte superiori ai limiti della legge e dalle 3 alle 7 volte superiori rispetto ai dati di omologazione.
La sfida per i costruttori sarà pertanto quella di raddoppiare il tasso annuale di riduzione delle emissioni su strada ed essere pronti a questo netto cambio di produzione.
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Il differenziale di costo dell’auto elettrica, inoltre, è destinato a ridursi ancora nei prossimi anni per effetto sia dell’aumento dei costi per rendere più efficiente e “verde” il diesel tradizionale, sia della contrazione dei costi di produzione delle batterie, dovuta al progresso tecnologico e alla loro maggiore diffusione. Questi dati sono strettamente correlati alle nuove normative Ue che prevedono anche incentivi per l’acquisto di nuovi mezzi a batterie.

Il futuro dell’auto
Sarà così che nei prossimi 15 anni – spiega lo studio – le auto elettriche arriveranno a dominare il mercato a scapito dei motori a benzina e diesel. Inoltre, assisteremo ad uno sviluppo pressochè totale dell’elettrico per quanto riguarda le auto di piccole dimensioni.
Secondo la stima di AlixPartners, nel 2030 il mix di propulsori auto europei vedrà quelli “alternativi” sostituire in modo significativo quelli convenzionali, con al primo posto i motori ibridi a benzina (28%), seguiti da quelli a benzina (25%), dai veicoli elettrici (20%), dagli ibridi plug-in (18%). In coda i diesel con una quota residuale (9%).