Mantenere la batteria carica non è sempre facile: può capitare (specialmente con il freddo) che, utilizzando di rado l’auto, la si ritrovi a terra.
Lasciare per lungo tempo la batteria della macchina scarica non è mai consigliato. Questa potrebbe perdere in prestazioni, diventando meno performante, col rischio di lasciarci a piedi da un momento all’altro.
Di metodi per mantenere le batterie ne esistono molti, ne tratteremo due in particolare: la carica di mantenimento e il galleggiante.
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Carica della batteria auto: facciamo chiarezza
In generale, tutte le batterie di avviamento soffrono i periodi di sosta, anche quelle caratterizzate da una ridottissima autoscarica, come quelle al litio, in quanto soggette a un minimo di assorbimento per effetto dell’auto stessa.
Oltre che le condizioni dell’auto, il clima incide non poco sul rendimento delle batterie in quanto:
- con il freddo l’avviamento del motore è molto più impegnativo per la batteria;
- con il caldo si accentua il fenomeno di autoscarica.
Risulta importante ricordare che le batterie con tecnologia AGM e EFB (ossia quelle dotate di sistema di spegnimento automatico del motore quando il veicolo è in sosta) sopportano scariche più profonde e si usurano di meno.
Ma non è il caso di allarmarsi! Qualora il tempo di fermo della vettura sia inferiore alle 4 settimane, non dovrebbero essere necessari interventi. Questo a meno di casi particolari, quali:
- Batteria auto molto vecchia;
- Auto datata, con importanti dispersioni nell’impianto elettrico;
- Accessori che consumano energia anche a quadro spento (per esempio orologio di bordo e antifurto).
I metodi di mantenimento
La confusione regna sovrana quando si parla della differenza tra carica di mantenimento e galleggiante (o flottante). Andiamo, quindi, a vedere le differenze.
Utilizzando il metodo di carica di mantenimento, la batteria dell’auto viene collegata a un’unità di ricarica che la alimenta con una dose lenta e costante di elettricità a bassa tensione. La carica non si ferma finché non si scollegano fisicamente i cavi dalla batteria dell’auto. Di conseguenza, se non si scollega il caricabatterie, potrebbe verificarsi un sovraccarico della batteria e causare danni permanenti. In questo caso, la batteria potrebbe perdere la sua carica dopo brevi periodi di tempo; a questo punto la soluzione migliore sarebbe quella di acquistarne una nuova.
Il mantenimento galleggiante funziona quasi esattamente allo stesso modo, con un’eccezione fondamentale: i caricabatterie flottanti sono un po’ più complessi e hanno sensori elettronici incorporati che rilevano quando la batteria ha raggiunto la carica massima. Quando ciò accade, il flusso a bassa tensione si spegne automaticamente. Un caricatore di mantenimento può anche rilevare quando la batteria inizia a perdere la carica, riaccendendosi autonomamente.
In conclusione, quale scegliere? Se hai intenzione di lasciare la tua auto ferma per lunghi periodi senza tenerla d’occhio, un mantenitore galleggiante è un modo molto più efficiente per mantenere la batteria carica senza danneggiarla. Se, d’altra parte, puoi monitorare la carica e scollegarla fisicamente al termine, la ricarica di mantenimento funzionerà altrettanto bene ad un prezzo più contenuto.
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