Il Decreto Rilancio dello scorso luglio prevede un bonus per l’acquisto di autovetture meno inquinanti valido fino al 31 dicembre di quest’anno.
In cosa consiste il Bonus acquisto autovetture?
Gli incentivi riguardano appunto le nuove motorizzazioni e i motori tradizionali Euro 6. I bonus previsti possono corrispondere fino a 10.000 € per l’acquisto di auto elettriche e ibride e fino a 3.500 € per i modelli benzina e diesel.
Sicuramente si tratta di azioni positive sia dal punto di vista dell’economia, sia dal punto di vista dell’ambiente, andando esse a puntare su un rinnovo diffuso del parco circolante.
Secondo però alcune indagini a livello territoriale, si tratterebbe di interventi di difficile applicazione, o comunque di minimo impatto.
Per quale motivo?
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La situazione in Italia
Nel nostro Paese sono 39,5 milioni le autovetture circolanti.
Il 59,4% di queste corrisponde a veicoli immatricolati prima del 2009 e, di conseguenza, particolarmente inquinanti (categoria uguale o inferiore ad Euro 4).
Un altro aspetto da tenere in considerazione riguarda la situazione economica del Paese.
Secondo una recente indagine, oltre il 50% delle famiglie italiane ha difficoltà ad arrivare a fine mese; inoltre il 30% delle famiglie avrebbe difficoltà ad affrontare spese improvvise e non pianificate.
Per questo motivo, incentivare l’acquisto di nuove autovetture potrebbe non essere una soluzione efficace, atteso che una grande percentuale del pubblico a cui è rivolta l’iniziativa non sarebbe in grado di sostenere la spesa per la sostituzione del proprio veicolo, nonostante i bonus.
Ecco perché sarebbe meglio parlare di bonus per la manutenzione e la riparazione dell’auto
Secondo l’Osservatorio Autopromotec, questa tipologia di incentivi andrebbe incontro anche ai bisogni di coloro che non possono affrontare spese di una certa rilevanza, ma le cui automobili necessiterebbero di assistenza. Si manterrebbero così in circolazione veicoli datati, andando però a migliorarne l’efficienza, la sicurezza e anche aspetti legati alla sostenibilità ambientale.
A trarre beneficio dagli incentivi alla manutenzione non sarebbero solo gli utenti e l’ambiente: anche il settore automobilistico del post vendita e della riparazione sarebbe protagonista di una crescita della propria attività.
Secondo alcune analisi, già nel 2019 il settore dell’aftermarket automobilistico in Italia ha vissuto una crescita importante. Sono, infatti, 33,4 i miliardi di euro spesi dagli automobilisti italiani per la manutenzione e riparazione delle loro autovetture: 4,1% superiore rispetto alla spesa dell’anno precedente.
I fattori principali di questa crescita possono essere associati a 3 aspetti:
- L’aumento dei costi dei servizi di assistenza alle auto, che include non solo i prezzi per la riparazione, ma anche per l’acquisto di pezzi di ricambio e accessori, pneumatici e lubrificanti.
- L’aumento del parco circolante di autovetture. Si rileva, infatti, un incremento di autovetture in circolazione del +1,4% rispetto al 2018.
- L’aumento degli interventi di officina in ambito di manutenzione e riparazione.
Ricordando che il settore automotive rappresenta da solo circa l’11% del PIL nazionale, si potrebbe sperare che, all’interno del prossimo provvedimento sul tema, si tenga conto anche di questi dati e considerazioni.
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