Negli ultimi anni per far fronte al problema del cambiamento climatico sono state inventate ed elaborate nuove sostanze che permettono il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente, come per esempio gli e-fuel.
All’origine di questa rivoluzione, risiede la consapevolezza dei danni irreparabili che si sono fatti utilizzando per molti decenni combustibili fossili.
Per far fronte a questo problema sono state inventati i materiali “electrofuel”, meglio conosciuti come “e-fuel”.
Ma cosa sono precisamente?
Cosa sono gli e-fuel?
I materiali e-fuel, anche chiamati “powerfuel” O “Power-to-X”, sono delle ottime alternative ai classici combustibili fossili.
Questi, infatti, presentano la peculiarità di essere di origine sintetica e sono creati attraverso processi che si servono di energia elettrica rinnovabile e la trasformano in energia chimica.
Grazie a questo processo è, quindi, possibile formare le sostanze e-fuel, che sono sia allo stato gassoso sia allo stato liquido.
Queste sostanze sono perfetti sostituti dei tradizionali combustibili fossili, perché compatibili con tutti i componenti delle attuali infrastrutture che operano nell’ambito automotive.
Ma allora perché gli e-fuel non hanno ancora sostituito al 100% i classici combustibili fossili?
Quali sono le problematiche?
Nonostante i materiali e-fuel siano effettivamente un’adeguata alternativa ai combustibili tradizionali, essi non li hanno ancora spodestati completamente per una questione di costi.
Per produrre e-fuel come l’idrogeno, infatti, bisogna ricorrere a un processo di elettrolisi dell’acqua, che è altamente costoso in termini economici. Uno studio ha stimato il costo per evitare l’emissione di una tonnellata di CO2.
È emerso che il prezzo, utilizzando i combustibili fossili tradizionali, risiede al di sotto dei 50€, mentre ricorrendo totalmente all’e-fuel si arriverebbe a spendere circa 800€ allo stato liquido e addirittura 1200€ allo stato gassoso.
Per riuscire a ridurre i costi della singola produzione sarebbe, quindi, necessario un totale rinnovamento di tutto il sistema industriale, compresi i macchinari, l’organizzazione e le tecnologie utilizzate.
Questo sarebbe, da una parte, un investimento ma, dall’altra, un enorme costo economico che non si è ancora in grado di sostenere.
In conclusione, passare a un sistema di produzione totalmente basato su fonti rinnovabili non sembra essere immediato. Le stime affermano che per avvicinarci a questa situazione è necessario aspettare almeno due decenni.
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