Sia che i debiti siano contratti verso soggetti privati o verso la pubblica amministrazione, il mancato pagamento delle somme dovute può avere conseguenze significative, influendo negativamente sulla vita quotidiana e compromettendo la tranquillità personale e familiare.
Una delle possibili conseguenze di una situazione di insolvenza è l’imposizione del fermo amministrativo. Il fermo del veicolo impedisce l’utilizzo del mezzo finché il proprietario non provvede al pagamento del debito in sospeso. Tale provvedimento è utilizzato dall’Agenzia delle entrate-Riscossione (AdER) in caso di mancato versamento di somme dovute per imposte come l’IVA, l’IRPEF, o il bollo auto, nonché per multe o sanzioni amministrative.
Il fermo amministrativo è una procedura di riscossione forzata, prevista dal d.P.R. n. 602 del 1973, che viene adottata quando il pignoramento non è praticabile. L’ente creditore può quindi tutelarsi nei confronti del debitore disponendo il blocco dei veicoli a lui intestati tramite l’iscrizione del fermo amministrativo nel Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
Come viene notificato il fermo di un’auto o di una moto?
Per rendere valido il provvedimento, oltre alla notifica della cartella esattoriale, l’Agenzia delle Entrate Riscossione deve inviare al contribuente debitore un avviso preventivo: il preavviso di fermo amministrativo. Se trascorrono 30 giorni senza che il debito venga saldato, il fermo diventa operativo e viene automaticamente registrato nella banca dati del Pubblico Registro Automobilistico (PRA), gestito dall’ACI, che conserva le informazioni sulla situazione giuridica e patrimoniale di ogni veicolo. L’iscrizione al PRA comporta una serie di restrizioni sull’uso e la disponibilità del mezzo, fino a quando la posizione debitoria non viene sanata.
Si può circolare con un fermo amministrativo?
Un veicolo sottoposto a fermo amministrativo, che si tratti di un’auto, moto o altro mezzo, non può essere utilizzato su strade o autostrade italiane. Questa è la principale restrizione imposta dal provvedimento. Chi viola tale divieto rischia multe e sanzioni accessorie, come la confisca del veicolo o la revoca della patente. Inoltre, eventuali danni causati a terzi durante il periodo di fermo non saranno coperti dall’assicurazione.
Un veicolo in queste condizioni non può essere utilizzato né demolito, salvo alcune eccezioni, come l’inidoneità alla circolazione. Deve essere custodito in aree private e non accessibili al pubblico, come garage o cortili. L’utilizzo del mezzo resta vietato fino al pagamento del debito o alla risoluzione della situazione prevista dalla normativa vigente.
Eccezioni al fermo amministrativo
In alcuni casi, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione non può applicare il fermo amministrativo o deve revocarlo anche durante i 30 giorni di preavviso. Ecco le eccezioni principali:
- Proprietà condivisa: se il debitore non è l’unico intestatario del veicolo, il co-proprietario mantiene il diritto di utilizzarlo.
- Veicolo essenziale per l’attività lavorativa: quando il mezzo è necessario per svolgere un’attività professionale o d’impresa, si può presentare l’istanza F2 per chiedere l’annullamento del preavviso di fermo.
- Veicolo utilizzato per persone disabili: nel caso di un mezzo utilizzato per il trasporto di persone con disabilità, è possibile richiedere la cancellazione del fermo attraverso il modello F3.
Come cancellare un fermo amministrativo
Se non si rientra in una delle eccezioni precedentemente indicate, ci sono due possibili soluzioni per rimuovere il fermo amministrativo.
- Pagamento del debito e cancellazione del fermo amministrativo: la via più rapida è quella di estinguere completamente il debito con la pubblica amministrazione, compresi eventuali interessi di mora e costi aggiuntivi sostenuti dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione. In questo modo, il fermo viene cancellato in tempi brevi.
- Rateizzazione del debito e sospensione del fermo amministrativo: un’alternativa consiste nel concordare un piano di rateizzazione con l’Agenzia. Questa dilazione può avvenire in due forme:
- Piano breve: prevede fino a 72 rate mensili.
- Piano lungo: riservato a casi particolari, consente fino a 120 rate mensili.
Se l’Agenzia accetta la richiesta di rateizzazione, già dopo il pagamento della prima rata viene emesso il provvedimento di sospensione del fermo amministrativo. Gli effetti del fermo vengono così sospesi fino al completo pagamento del debito, momento in cui avviene la cancellazione definitiva del provvedimento.