L’auto aziendale a uso promiscuo è uno dei fringe benefit più utilizzati dalle imprese.
Letteralmente “beneficio aggiuntivo”, è un bene o servizio corrisposto dall’azienda al lavoratore che fa parte della retribuzione, per cui è una voce che figura in busta paga.
L’auto aziendale costituisce un ottimo servizio per i lavoratori in quanto concede di avere un veicolo senza doverne sostenere costi di acquisizione e gestione. Facendo parte del reddito del lavoratore non è un beneficio completamente gratuito, infatti, anche l’auto aziendale dovrà subire delle tassazioni.
Oltre ad essere un vantaggio per il dipendente, lo è anche per l’impresa perché può trarre importanti agevolazione fiscali. La maggior parte dei costi sono deducibili e si calcolano in base alla tipologia di vettura, alle emissioni dell’auto e all’utilizzo concordato con il lavoratore. La deducibilità include per il datore di lavoro tutti i costi legati sia all’acquisto sia all’utilizzo del veicolo.
Auto aziendale a uso promiscuo: agevolazioni fiscali e tassazioni
Esistono tre tipologie di veicoli concessi come fringe benefit aziendale: a uso esclusivamente aziendale, a uso promiscuo, a uso esclusivamente personale.
La più diffusa è l’auto aziendale a uso promiscuo. Si tratta di un veicolo che può essere utilizzato sia per fini lavorativi sia per uso personale. In poche parole, una vettura aziendale che, fuori dall’orario di lavoro, è concessa al dipendente per utilizzarla nella vita privata.
In questo caso, il calcolo delle agevolazioni fiscali e delle tassazioni viene fatto in modo forfettario. Si suppone che il veicolo venga utilizzato 5 giorni su 7 per lavoro e il resto dei giorni per uso personale per cui la ripartizione delle competenze è 70% a carico dell’azienda e il 30% a carico del lavoratore.
Calcolare la deducibilità dei costi per l’azienda è semplice: corrisponde al 70% dell’utilizzo della vettura, vale a dire alla spesa legata all’utilizzo dell’auto per lavoro.
Invece, risulta più complesso calcolare il reddito imponibile in capo al lavoratore.
Da Luglio 2020 la percentuale di tassazione per le auto aziendali ad uso promiscuo si differenzia a seconda delle emissioni dell’auto oltre che al tipo di vettura.
La tassazione si divide in 4 fasce:
- 25% per le per le auto con emissioni di CO2 non superiori a 60 g/km,
- 30% per le auto con emissioni di CO2 comprese tra 60 e 160 g/km,
- 50 % per le auto con emissioni di CO2 comprese tra 160 e 190 g/km,
- 60% per le auto con emissioni di CO2 superiori a 190 g/km.
Come calcolare il fringe benefit sulle auto aziendali ad uso promiscuo
Secondo l’art. 51 comma 4 del Tuir gli elementi da tener presente per il calcolo del benefit auto aziendale sono:
- il costo chilometrico di esercizio del veicolo che è tratto dalle tabelle nazionali dell’ACI,
- il chilometraggio standard percorso da un dipendente per lavoro in un anno che, secondo la normativa, sono 15.000 km.
Per cui, per calcolare il valore del fringe benefit annuale, occorre moltiplicare il costo chilometrico dell’auto per i 15.000 km di percorrenza standard e poi sul risultato calcolare la percentuale di imponibile a seconda della fascia di emissione.
Fringe benefit auto aziendale: un esempio pratico
Si possiede un’auto aziendale che in base alle tabelle ACI ha un costo di 0,7061 euro al km e che ha delle emissioni comprese tra 60 e 160 g/km.
Per calcolare la tassazione del fringe benefit annuale si deve moltiplicare 0,7061 per 15.000 km. Dopodiché si ricava il 30% (perché nella fascia tra 60 e 160 g/km) del risultato.
In questo caso il 30% di 10.591,5 euro è 3.177,5 euro che viene diviso nelle buste paga dell’anno.
Tabelle ACI
Le tabelle ACI sono elaborate dall’Automobile Club Italia e dall’Agenzia delle Entrate e pubblicate ogni anno sulla Gazzetta Ufficiale. Si dividono a seconda dell’alimentazione dell’auto e se questa è in produzione o fuori produzione.
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