Sicurezza stradale e abitudini al volante: alcol, cellulare e sonnolenza sono i 3 maggiori rischi di incidente per gli automobilisti italiani, che seppur ben consapevoli di questo, non sempre fanno scelte meditate. A rivelarlo è il “Barometro della guida responsabile” (edizione 2015), indagine condotta dalla fondazione francese “Vinci Autoroutes” che ha intervistato oltre 10.000 guidatori in 10 paesi dell’UE.
I maggiori rischi per gli automobilisti italiani
Secondo la ricerca, pur considerandolo al primo posto tra le cause di incidenti mortali, il 12% degli automobilisti italiani, se non percepisce gli effetti dell’alcol, si mette ugualmente alla guida, fissando il limite personale di consumo di alcolici tollerabile a 2,2 bicchieri di media (contro i 2,1 della media europea). Il livello è nettamente superiore a quello definito dalle normative nazionali.
Particolarmente allarmante – e stabile rispetto al passato – è il dato sull’uso del cellulare al volante: il 65% dei conducenti afferma di utilizzare il viva voce (a fronte del 51% in Europa), mentre il 44% quando è alla guida telefona senza usarlo (in Europa lo fa il 35% degli intervistati). Anche l’invio e la lettura di SMS ed email al volante (considerati dagli italiani al terzo posto fra i comportamenti più pericolosi al volante, dopo la guida sotto l’effetto di alcol o stupefacenti) è un comportamento più diffuso in Italia che negli altri paesi dell’UE con il 34% degli automobilisti coinvolti, rispetto al 26% della media europea.
Anche in merito ai colpi di sonno gli automobilisti dello Stivale sono un po’ troppo spregiudicati. Il 27% degli intervistati ritiene, infatti, di poter guidare anche se stanco. Inoltre, cosa più allarmante, l’81% è convinto che si possa lottare contro il sonno parlando con un passeggero, il 56% ascoltando la radio e il 50% guidando con il finestrino aperto. In ogni caso, il 28% ha avuto la chiara percezione di essersi assopito al volante per qualche secondo almeno una volta. Infine, solo il 66% si alterna alla guida durante il percorso, un dato sotto la media europea che si attesta al 70%.
Irresponsabili, spavaldi e severi verso gli altri
Quasi tutti gli automobilisti italiani si considerano, poi, degli assi al volante e si definiscono con un aggettivo positivo (98%): in particolare, attento (78%) e calmo (47%). Solo il 16% afferma di essere cortese contro il 26% degli altri europei. Al tempo stesso sono molto severi nel giudicare gli altri conducenti, ritenendoli irresponsabili (45%), stressati (37%), aggressivi (26%) o pericolosi (34%). In generale, fra tutti i Paesi coinvolti nell’indagine, i migliori guidatori sono risultati gli svedesi (37%), mentre i meno responsabili proprio gli italiani (31%).
Quanto al rispetto delle regole, l’88% dei nostri connazionali ammette di superare i limiti di velocità, il 63% non mantiene le distanze di sicurezza, il 53% circola in autostrada sulla corsia centrale anche se quelle più a destra sono libere, il 56% non mette la freccia quando svolta o sorpassa e il 34% dimentica addirittura di allacciare la cintura di sicurezza. Ma riusciamo a fare anche di peggio. Il 63% ammette di insultare altri conducenti (58% in Europa), il 58% usa in maniera impropria il clacson e, per finire, il 21% scende dall’auto per discutere con altri automobilisti (o motociclisti), contro il 15% della media europea. Insomma, da questa ricerca il quadro che si dipinge dell’automobilista medio italiano non solo non è per niente positivo, ma il peggiore in Europa.