Stefano Beloni, capo redattore per The Classic Car Trust e collaboratore con la Conti Editore, è un grande appassionato di motori sin da quando era bambino. Sempre presente agli appuntamenti più importanti dell’anno in tema di gare, Stefano è costantemente immerso nel mondo del motor sport e racconta questa sua passione attraverso la scrittura di articoli che trattano varie tematiche del mondo dell’automobilismo.
Ecco cosa ci racconta Stefano Beloni.
Quando e come è nata la tua passione per i motori?
Dalla mia prima volta al Gran Premio d’Italia di Formula 1 a Monza. Il ricordo indelebile è il rombo del V12 Ferrari lanciato sul rettifilo dei box, da quella volta avrò mancato di assistere alla gara due o tre edizioni al massimo.
Nei tuoi articoli affronti diversi argomenti: gare, prove, news, ecc. Quale argomento ti piace approfondire di più e perché?
Ognuno di questi argomenti è molto interessante, ma se dovessi scegliere direi sicuramente il motorsport. Storie di uomini e di vetture divenute leggenda, imprese sportive al di là dell’immaginabile; come diceva Enzo Ferrari, la passione non si può descrivere, la si può solo vivere. È proprio questo elemento, la passione appunto, che mi guida nel mio lavoro.
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Delle auto da te possedute, quale ricordi con maggiore affetto?
Sicuramente la mia prima vettura, una Citroen C2 VTS. Ricordo a 18 anni i weekend al mare e un senso di libertà mai provato prima, il piacere di viaggiare. Sono molto legato ai primi ricordi da patentato.
Qual è stato l’evento a cui hai partecipato che ti ha regalato più emozioni?
La 24 Ore di Le Mans del 2018 sicuramente. Ho scoperto questa gara, per non essere irrispettoso la definirei LA gara, attraverso il videogioco Gran Turismo e ho iniziato a seguirla da quando avevo 16 anni. Finalmente due anni fa sono riuscito a seguirla dal vivo per la prima volta, per di più inviato per la rivista “Auto”. Un sogno divenuto realtà.
Quali sono le tue aspettative e i tuoi progetti futuri?
Ci sono molte cose che bollono in pentola. Oltre ad essere capo redattore per The Classic Car Trust, pubblicazione che si occupa di auto d’epoca, e collaboratore con la “Conti Editore” sto sviluppando il mio brand Car Tutor. Insieme al fotografo che mi ha seguito nell’avventura di giornalista sin dall’inizio, Federico Gualandi, sto sviluppando un’agenzia che si occupa di creazione di contenuti attraverso shooting fotografici, video e articoli, per la carta stampata o in digitale.
Come vedi la mobilità tra 10 anni?
Vedo un gran casino! La battaglia contro le auto è francamente senza senso e soprattutto manca di una strategia che si basi su studi validi. Grazie all’automobile possiamo vivere il mondo come lo conosciamo oggi. Sicuramente va ripensata e migliorata, ma con criterio e scelte valide, ad esempio la mobilità elettrica può avere senso in città, meno fuori. Si parla molto anche di idrogeno, ma sinceramente non penso che nessuno sappia con precisione cosa succederà, anche per il fatto che nelle città vi sono esigenze diverse che nei piccoli paesi.
Credi che sia cambiato negli anni il mondo dell’autoriparazione?
Sicuramente a livello tecnico si. Una volta la meccanica la faceva da padrone, ma ora è stata sostituita dall’elettronica e quindi anche i meccanici e i tecnici hanno dovuto aggiornarsi.
Che rapporto hai con le officine? Ne hai una di fiducia?
Con l’ultima vettura che ho acquistato ho finora seguito il programma di tagliandi presso un centro ufficiale. In questo caso sono fortunato ad avere un contatto all’interno, solitamente ci si sente un po’ persi in officine così grandi. Ora tornerò da Gianluca Bacchetta, il mio meccanico di fiducia, presso la GT Service di Pero. Meglio qualche chilometro in più per arrivare ma essere sicuri di affidare la propria auto in buone mani.
Sei mai rimasto insoddisfatto in merito ai servizi che ti ha fornito un’officina?
Fortunatamente no, avendo sempre avuto contatti all’interno del mondo dell’auto anche tramite amicizie di vecchia data. Diverso è il discorso se parliamo di carrozzieri…
Quali sono, secondo te, le 3 caratteristiche fondamentali che dovrebbero caratterizzare un’officina?
Competenza, professionalità e pulizia. Per la mia esperienza questi tre elementi fanno la differenza.
Dipende da te
Noi ci impegniamo ogni giorno per rendere più trasparente il settore automobilistico con l’aiuto di tanti altri automobilisti che collaborano con noi. Anche tu puoi farlo se vuoi, usando il servizio e condividendo la tua esperienza. Alla fine solo l’unione fa la forza. A meno che tu preferisca non vederci chiaro, certo.Prova subito, vedrai