Napoli, quando la storia è a mezz’ora di auto: ecco Pompei
GIORNO 1
Napoli accoglie la consueta rubrica settimanale di “Post in the Weekend“. L’appuntamento tanto atteso è arrivato e oggi CercaOfficina.it ha pensato di rendere omaggio ad una delle città con più fascino dell’intero Paese: Pompei.
Per chi non conoscesse questa città consigliamo un piccolo ripassino di storia, e se ai libri e ai grandi discorsi preferisci i profumi, i panorami, le atmosfere e soprattutto il relax, allora questo è il post(o) che fa per te.
A circa mezz’ora di auto dal capoluogo campano si trova la città di Pompei. Essa è sinonimo di storia e tradizione, di cultura e società di altri tempi, unita ad una mondanità che ha saputo adattarsi col tempo alle esigenze della popolazione locale, e soprattutto dei turisti, il vero motore che alimenta e sostiene Pompei per tutta la stagione.
Esistono due tipologie di itinerario e vorremmo consigliartele entrambe, anche se il tempo stringe: chiavi inserite e ingrana la prima. Il primo itinerario ruota attorno ai luoghi della storia di Pompei, andremo insieme alla scoperta degli Scavi, il secondo invece soddisfa le attenzioni del pubblico con un tour tra gastronomia e panorami con un aperitivo “divino”.
Ma una cosa alla volta…
Gli Scavi di Pompei
Per evitare spiacevoli file per accedere agli scavi, ti consigliamo di acquistare con un certo margine di anticipo i biglietti online, indossa delle scarpe comode e, se proprio non sai resistere agli attacchi di fame, qualche panino può far comodo. Eccezionalmente per il primo maggio l’accesso agli scavi sarà gratuito dalle 9 alle 12 e dalle 14:30 alle 18, clicca qui per ulteriori informazioni.
Il centro antico di Pompei si trova in posizione strategica all’interno degli scavi, ti consigliamo di accedervi tramite via Marina. Il Foro è l’emblema di Pompei: esso era sia centro religioso, economico e soprattutto politico quando la popolazione si radunava in questa parte della città per assistere ai dibattiti.
Nel II secolo a.C. il Foro subì le prime modifiche: le guide spiegano che la pavimentazione in tufo venne sostituita da quella in travertino, materiale utilizzato ancora oggi, e che la piazza iniziò ad essere il vero cuore pulsante della città che vide sorgere le prime botteghe artigiani e gli edifici pubblici.
Se attraversi gli scavi non puoi fare a meno di vedere il Tempio di Apollo, considerato dagli storici uno degli edifici di Pompei più antichi dedicati al culto. La popolazione si recava in questo luogo per venerare divinità tra cui Apollo e Mercurio. Alcuni dei reperti archeologici più importanti (statuette votive) le puoi trovare al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Anfiteatro
Percorrendo Via dell’Abbondanza invece ti troverai davanti uno degli edifici più antichi del mondo: l’Anfiteatro. Questo edificio in pietra risale all’80 a.C. ed al suo interno i gladiatori si davano battaglia fino alla morte.
Dal punto di vista architettonico l’Anfiteatro di Pompei fu studiato nei minimi dettagli: poteva ospitare un pubblico di 20.000 spettatori ed era addirittura progettato per creare le condizioni ottimali in caso di sole cocente o di pioggia. Questo meccanismo poteva essere attuato tramite dei fori utilizzati per sostenere l’eventuale copertura.
Nella parte sottostante si trovano la galleria e la cripta collegata ai quattro ingressi, anche se l’Anfiteatro pompeiano rimane comunque privo di sotterranei.
Casa del Fauno
Proseguiamo il tour agli Scavi di Pompei con la visita alla Casa del Fauno. Su questa abitazione aleggia ancor oggi un certo mistero poiché non ci sono attestazioni storiche che facciano intendere con certezza la proprietà, certamente di un nobile pompeiano; altri studiosi invece, azzardano la possibilità che potesse appartenere addirittura al nipote del tiranno Silla.
Lo spazio che la Casa del Fauno occupa nel complesso degli scavi è davvero importante: si estende per 3000 metri quadrati in via della Fortuna. Prende il nome dall’elemento che contraddistingue l’intera abitazione, il fauno, statuetta che raffigura una divinità dei boschi situata nell’atrio al centro dell’impluvio.
La struttura della casa è organizzata in modo tale da disporre gli ambienti personali l’uno accanto all’altro (nella parte dell’ingresso a destra): qui puoi trovare i bagni, la stalla, le terme e la cucina. L’altro lato della casa invece è adibito alle stanze di rappresentanza con i pavimenti rivestiti dai caratteristici mosaici della zona.
Il mosaico più celebre è sicuramente quello realizzato al centro della casa, raffigurante la vittoria di Alessandro Magno sul re di Persia Dario (anch’esso visibile al Museo Archeologico di Napoli).
Se il sole non ti ha voltato le spalle puoi proseguire la gita agli scavi di Pompei proseguendo verso il Teatro Grande.
Teatro Grande
Opera architettonica di indubbia bellezza, il Teatro Grande risale al II secolo a.C.. Le gradinate a ferro di cavallo furono realizzate sfruttando la morfologia del territorio circostante in pendenza. La struttura poteva ospitare circa 5.000 spettatori e ad ognuno veniva destinato un numero di biglietto ed un posto stabilito.
La gradinata superiore è suddivisa in sette zone differenti ed è sorretta da un corridoio a forma di anello. La scalinata era protetta da un muro che sosteneva il velario, un telone mobile che proteggeva il pubblico da eventuali attacchi temporaleschi. Il palcoscenico e la skené erano abbellite ad hoc con ampio utilizzo di statue e di marmi e venivano messe in scena le commedie di Plauto e Terenzio.
Il teatro è attivo durante tutta la stagione, anche se i numerosi turisti prediligono la stagione estiva per assistere agli spettacoli che ancora oggi vengono rappresentati qui.
Villa dei Misteri
Oltre le mura antiche della città si trova la Villa dei Misteri. È una delle attrattive che richiama più visitatori da tutta Italia e non solo. Attorno a questo luogo aleggia un’atmosfera mistica, legata a tradizioni rituali che riguardano il culto dionisiaco.
La Villa si caratterizza per gli oltre 70 ambienti decorati ed impreziositi da affreschi, utilizzati molto spesso per cene ed eventi importanti. Il mistero che si coglie in questa abitazione ha fatto aprire, nel corso dei secoli un dibattito non ancora concluso: tutto ruota attorno ad uno degli affreschi raffiguranti una donna. Una frangia degli studiosi che l’hanno analizzata sostengono che essa stia per essere sacrificata durante il rito dionisiaco, altri invece sostengono che stia solamente partecipando ad un matrimonio.
DOVE MANGIARE E DORMIRE:
La seconda scelta che vogliamo proporti invece è legata ad un tour “meno culturale” ma senz’altro appagante, per concludere la giornata senza aver rinunciato a qualche “peccato di gola“. Il sole sta calando e proprio al tramonto Pompei regala dei panorami mozzafiato. Perché non goderseli in una posizione favorevole, magari sorseggiando un ottimo cocktail prima di un aperitivo “spezza-fame”?
Stiamo parlando dell’Hermes Cafè, situato al quarto piano dell’ Hotel del Sole. Questo è il luogo adatto per un aperitivo da “Symposium bar” che si ispira al mito dell’antica Pompei. Il locale è assolutamente adatto per riposarsi dopo la visita degli scavi e si trova in posizione favorevole, in Via Plinio, a pochi metri dall’Anfiteatro.
La vista è mozzafiato: nello stesso tempo potrai ammirare il sito archeologico e il Vesuvio in lontananza dove la tipica ospitalità partenopea si fonde alla stravaganza di una location moderna inserita in un contesto fuori dal tempo.
Il cibo e il beverage vengono preparati con grande maestria da Giovanni di Somma, GM e Vice Presidente Nazionale dell’AIBES (Associazione Italiana Barman e Sostenitori). Ogni momento è adatto per uno spuntino o per una cena, o perché no, un aperitivo lungo in sostituzione alla cena.
Qui potrai soddisfare la tua fame assaggiando i piatti tipici della tradizione napoletana e, visto che la giornata volge al termine, goderti l’ultimo tramonto in Via dell’Abbondanza (il più famoso per scattare un ricordo della visita a Pompei) e tornare all’Hotel del Sole per passare la notte.
Domani è un altro giorno e la parola d’ordine sarà “gita in barca“… il sole alto nel cielo ti accompagnerà verso la bellissima e suggestiva isola di Capri, peccato non visitarla?
GIORNO 2
Fatti i dovuti scongiuri per il tempo, “Post in the Weekend” ti propone di continuare il suo itinerario verso una delle isole più conosciute d’Italia. A poca distanza da Napoli, là dove i panorami mozzano il fiato e le limpide acque si infrangono sugli scogli, si trova la meravigliosa isola di Capri.
A meno di un’ora di auto da Pompei si trova Sorrento, dal cui porto è possibile prendere il traghetto verso la nostra destinazione. La durata del percorso varia dai 20 ai 30 minuti, ad un costo compreso tra i 13 e i 19€. Se non vuoi farti trovare impreparato, acquista i biglietti online.
Napoli: alla scoperta dell’isola di Capri
Capri, inizialmente unita alla penisola Sorrentina, è un’isola di origine carsica di piccole dimensioni che si trova nel Golfo di Napoli. Su questa si trovano due realtà urbane: Capri e Anacapri. La vicinanza della prima al mare ha storicamente agevolato gli scambi commerciali con il Regno di Napoli, favorendo l’incremento del suo benessere economico. La seconda invece ha una posizione più interna e isolata: ciò nonostante, è una delle città metropolitane più estese dell’isola.
Arrivati a Marina Grande ti consigliamo di iniziare la giornata dedicando il tuo tempo a un tour suggestivo intorno all’isola. È infatti possibile acquistare il biglietto per un giro in barca della durata di 2 h ad un costo di 18€ a persona che ti permetterà di visitare le meraviglie che la circondano.
All’inzio del tour in barca si trova la Statua dello Scugnizzo, un’opera che raffigura un uomo seduto in cima a un grosso scoglio che protegge l’isola e dà il benvenuto ai turisti. A questa segue il Salto di Tiberio.
Secondo quanto affermato da Svetonio in “Vite dei Cesari” si riteneva che dall’elevato strapiombo di 300 metri venivano fatti precipitare i condannati, i quali, caduti in mare, venivano percossi da un gruppo di marinai finché non avrebbero emesso gli ultimi respiri.
In realtà, la leggenda è stata più volte sfatata poiché qualsiasi cosa venga fatta cadere a corpo libero dal precipizio atterrerebbe sugli scogli sottostanti e non in mare.
Proseguendo il tour, si susseguono la Grotta del Corallo e la Grotta Bianca, le cui acque limpide e cristalline creano delle vere e proprie piscine naturali. Costeggiando il perimetro dell’isola, oltre alla Grotta Bianca si trova l’Arco Naturale, una struttura rocciosa la cui forma mette in evidenza un profilo ad arco.
Storicamente l’arco era una grandissima grotta che faceva parte del complesso roccioso della montagna: dopo il distaccamento dell’isola dalla terraferma in età paleolitica, acqua, vento e pioggia ne erosero la superficie.
Fatti accarezzare il volto dall’aria frizzante e goditi la meravigliosa vista delle acque trasparenti che ti circondano. All’interno di questo insieme di rocce e onde, poco dopo l’Arco Naturale potrai scorgere una struttura particolare: Casa Malaparte.
L’edificio è stato costruito dall’architetto Adalberto Libera su commissione di Erwin Suckert, lo scrittore e militante fascista (convertitosi poco prima della morte al comunismo) conosciuto come Curzio Malaparte.
Alla morte, Malaparte lascia la propria abitazione agli artisti della Repubblica Popolare Cinese. La famiglia però impugna il testamento e riesce a riacquistare la proprietà della villa. Più recentemente questa passa alla Fondazione Giorgio Ronchi di Firenze. Oggi è la sede dell’Associazione Casa Malaparte: è un centro di produzione di opere artistiche, culturali e scientifiche, oltre a essere considerata capolavoro dell’architettura moderna.
Giunto a questo punto dell’itinerario, ti consigliamo di metterti comodo: quello che ti aspetta è uno dei pezzi forti del tour. Poco dopo Casa Malaparte puoi già scorgere in lontananza tre altissimi picchi rocciosi che si innalzano dal mare: i Faraglioni.
Questi sono identificati con tre nomi diversi: Stella, unito alla terra; Faraglione di Mezzo, all’interno del quale si apre un arco; Faraglione di Fuori o Scopolo, habitat della famosa lucertola azzurra. Essa è una specie molto rara, il cui tratto particolare è sicuramente la colorazione azzurra.
L’itinerario prosegue passando vicino alla baia di Marina Piccola, un altro insediamento presente sull’isola, e giungendo a Grotta Verde, con lo sfondo di Faro di Punta Carena. Grotta Verde, conosciuta anche come Grotta dei Turchi, è una cavità nota per il particolare colore dell’acqua: infatti, per effetto dei giochi di luce che si creano al suo interno, le acque della grotta assumono una colorazione verde smeraldo.
Il giro in barca è quasi giunto al termine, non prima però di essersi avvicinati all’attrazione per eccellenza dell’itinerario: Grotta Azzurra. Considerata un bene culturale, l’ingresso è permesso solamente previo pagamento di un biglietto che si aggira tra i 13 e i 15€. Se desideri acquistarlo online clicca qui, prima però accertati che le condizioni meteo siano favorevoli.
Il servizio messo a disposizione prevede l’accompagnamento all’interno della cavità per mezzo di una barca a remi. Le pareti di pietra si chiudono non molto sopra la tua testa mentre le acque azzurre, trasparenti e limpide mostrano dei riflessi argentei.
Questa è un’esperienza che va assolutamente provata almeno una volta nella vita. Se è vero che il giro in barca è tendenzialmente una delle classiche attività che vengono svolte durante la stagione estiva, è anche vero che l’affollamento che si trova ad agosto non c’è invece a maggio, dove le temperature di norma sono abbastanza calde da rendere gradevole il giro.
Napoli: la meravigliosa città di Capri
Qualora invece il tempo non dovesse essere dalla tua parte, non ti preoccupare, noi di CercaOfficina.it abbiamo pensato anche a questo. Infatti, a Marina Grande c’è la possibilità di prendere un autobus di linea che ti porterà direttamente a Capri.
Si parte dalla Piazzetta, il centro della città, attorno alla quale ruota tutta la vita dell’isola. Da questa sono raggiungibili direttamente a piedi Villa Jovis, i Giardini di Augusto e la Certosa di San Giacomo.
La prima fu costruita nel I secolo d.C. dall’imperatore Tiberio, insieme ad altre 11 ville sparse sull’intera isola. Villa Jovis però, dall’architettura classica del periodo romano, è la più estesa. Raggiunta la meta ti consigliamo di fare una sosta anche al Parco Astarita e a Villa Lysis.
I Giardini di Augusto invece, nascono all’interno della residenza dell’industriale tedesco Krupp, a ridosso della Certosa di San Giacomo, all’interno dei quali si trovano tutte le principali specie di fuori e piante che si possono trovare nell’isola. Vicino ai giardini si trova la Via Krupp, una strada panoramica, purtroppo oggigiorno visibile solo da una terrazza dall’alto.
Infine, è possibile visitare uno degli edifici più antichi di Capri: la Certosa di San Giacomo. Costruita nel 1371 come un convento, l’edificio è stato più volte sottoposto a lavori di restauro che ne hanno mutato l’utilizzo a caserma, ospedale e infine, colonia penale per anarchici e militari. Solo nel 1927 le opere di restauro del Sopraintendente Chierici hanno rimesso in evidenza la struttura originale.
Torna ora indietro a Marina Grande.
DOVE MANGIARE:
Ormai è ora di pranzo. L’Italia, si sa, è la patria della cucina, dei sapori e delle tradizioni. Quale momento migliore allora, per fermarsi in riva al mare a gustare degli ottimi spaghetti allo scoglio o una squisita pizza, come solo vicino a Napoli sanno fare? Per questa motivazione vogliamo consigliarti il ristorante/pizzeria “L’approdo”.
Con un menù estremamente ampio, il ristorante offre ai suoi clienti ricche pietanze a base di pesce. Senza dimenticare chi invece il pesce non lo ama, il menù prevede anche piatti “dall’orto” e/o a base di carne, per soddisfare tutti i gusti.
Napoli: un pomeriggio di relax prima del rientro
Nella speranza che tu possa aver gustato squisite prelibatezze, ti consigliamo di dedicare il pomeriggio di questa prima domenica di maggio all’insegna del totale relax. Accanto alle biglietterie per gli aliscafi si trova una bellissima spiaggia libera. Il mare, nonostante la vicinanza al porto, è sempre cristallino ed è possibile trascorrere del tempo crogiolandosi al sole oppure facendo rilassanti passeggiate in riva al mare.
Il termine della giornata si sta avvicinando ed è arrivato il momento di abbandonare questo piccolo paradiso terrestre e di tornare sulla terra ferma. Riprendi il traghetto per raggiungere di nuovo Sorrento da dove, in poco più di un’ora, potrai arrivare a Napoli.