- Sul tappo di rifornimento delle auto nuove;
- Sul manuale d’uso e manutenzione cartaceo o elettronico;
- Sulla pistola del distributore di carburante;
- Nelle concessionarie e negli autosaloni.
Tutto ciò perché le automobili oggigiorno hanno motori molto più complessi rispetto al passato; auto a benzina o diesel moderne non sono magari compatibili con lo stesso carburante che fa funzionare auto più datate. Per questo arrivano nuove etichette, per indicare al meglio quale carburante è più adatto all’auto che stiamo guidando, soprattutto per quel che riguarda le componenti di derivazione vegetale o ottenute da fonte rinnovabili. I nomi dei carburanti non variano, viene solamente fatta maggiore distinzione tra i differenti tipi dello stesso carburante.
L’applicazione delle nuove etichette vale per tutti i 28 Stati membri dell’UE, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Serbia, Macedonia, Svizzera e Turchia.
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LE NUOVE ETICHETTE DELLA BENZINA
Per la benzina la norma vuole che sia apposta la lettera E in un cerchio. I numeri di fianco corrispondono alla percentuale di bioetanolo, rispettivamente del 5/10/85%. Da noi è meno frequente rispetto ai Paesi in cui sono commercializzate auto con motori appositamente progettati per assimilare elevate percentuali di etanolo.
LE NUOVE ETICHETTE DEL DIESEL
Per quanto riguarda il gasolio, le novità sono fondamentalmente le stesse della benzina. La lettera sarà però la B, a cui seguirà la percentuale di biodiesel contenuta nel carburante. Quindi vedremo le indicazioni diesel B7, B10 e B100, con i numeri che rappresentano la concentrazione di biodiesel rispettivamente del 7%, 10% e 100% (XTL).
Con etichetta a rombo, rimarranno valide le distinzioni per riconoscere i carburanti gassosi GPL (LPG o LNG) e Metano (CNG), affiancati dove presente dall’idrogeno (H2).
Una serie di etichette per i veicoli elettrici e ibridi è in via di definizione.