I tutor, ovvero i sistemi adibiti per il controllo della velocità media lungo le nostre autostrade, sono stati al centro di una battaglia legale durata 12 anni avviata dall’azienda Craft, detentrice del brevetto, contro Autostrade per l’Italia. Il 21 maggio scorso la Corte d’appello di Roma ha rigettato il ricorso presentato da Autostrade per l’Italia, intimando lo spegnimento di tutti i tutor presenti sui tratti autostradali italiani. La società è quindi corsa ai ripari ed ha brevettato un nuovo tutor che sarà presente sui tratti più trafficati delle nostre autostrade a partire da luglio, mese in cui inizierà l’esodo estivo degli italiani verso le località di villeggiatura.
Lo scopo sarà sempre quello di garantire più sicurezza sulle autostrade e di ridurre il grande numero di incidenti causati nel nostro Paese dagli eccessi di velocità. Andiamo a scoprire nel dettaglio le caratteristiche del nuovo tutor e le differenze rispetto al sistema precedente.
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Portare avanti i buoni risultati del sistema precedente
La posizione di Autostrade per l’Italia è sicuramente quella di continuare il buon lavoro fatto dal vecchio sistema tutor. Come spiegato da Roberto Sgalla, direttore generale delle Specialità della Polizia, il sistema tutor ha ridotto di circa il 70% la mortalità sulle nostre autostrade. Ha funzionato anche sul comportamento alla guida degli automobilisti italiani: le multe per eccesso di velocità sono infatti calate del 18%. L’obiettivo della società è quello di dare seguito ai grandi risultati ottenuti fino a questo momento, sviluppando un nuovo tutor che verrà presto installato sulle nostre autostrade.
Il nuovo tutor sarà attivo a partire da luglio
Il gruppo autostrade ha brevettato un nuovo tutor chiamato SICVe PM, il quale è già stato omologato nel maggio 2017 dal ministero dei Trasporti. Esso si basa su un nuovo sistema innovativo e, come affermato da Rosanna Ferranti, direttrice della II Divisione della Polizia Stradale, sarà ancora più implacabile. Il nuovo tutor, molto più preciso e veloce, verrà testato su alcuni tratti autostradali più trafficati a partire da luglio.
Esso si basa sulla tecnologia PlateMatching, la quale confronta le immagini dei veicoli, abbinando gli elementi simili come ad esempio i dispositivi luminosi posteriori. In questo modo si risolvono i problemi del precedente sistema, il quale invece si concentrava solo sulle targhe dei veicoli che, nel caso non fossero state lette correttamente in uscita, non si abbinavano con quelle in entrata ed entrambi i fotogrammi venivano eliminati.
Il nuovo tutor risulta quindi più puntuale e preciso nella rilevazione delle vetture, cercando di ridurre al minimo gli errori causati da un mancato riconoscimento delle targhe identificative dei veicoli. Tuttavia si spera soprattutto in questo periodo di transizione che prevalga il buon senso tra gli automobilisti, i quali dovrebbero comunque rispettare i limiti di velocità per salvaguardare la propria vita e quella altrui.