L’ergastolo della patente viene graziato. Infatti, togliere per sempre la patente a chi uccide qualcuno mettendosi al volante ubriaco o drogato: era una delle pene accessorie previste per l’omicidio stradale, ma è sparita dal DDL depositato in Commissione Giustizia al Senato.
Il concetto sembrava giusto e ragionevole non solo all’opinione pubblica, ma anche del legislatore. Tanto che nel disegno di legge depositato il 20 giugno 2013 al Senato, l’articolo 6 comma 1A era dedicato proprio all’impossibilità di conseguire nuovamente la licenza di guida da parte di chi fosse definitivamente stato condannato per il nuovo reato di omicidio stradale.
Il ritiro a vita era una sanzione che era stata invocata a gran voce dalle associazioni e dai familiari delle vittime che avevano manifestato in tutta Italia lo scorso 24 marzo. Vittime sempre più numerose ogni anno: si parla di 3mila morti e 250mila feriti sulle strade ogni anno, un terzo dei quali riconducibili ad alcol e droga. Il motivo? Una norma del genere sarebbe incostituzionale, almeno stando a quanto sostiene il relatore del provvedimento, Giuseppe Luigi Cucca del Pd: “Un simile meccanismo sanzionatorio per la definitività dei suoi effetti non appare difendibile sul piano della legittimità costituzionale”. Insomma, per il momento resta soltanto la sospensione della patente da 5 a 12 anni.
Grosso sdegno ovviamente da parte di associazioni e famigliari: “so che forse non servirà, ma dobbiamo provarci, ancora una volta, devo provare a farmi ascoltare. Consegneremo dei fogli a tutti i senatori che entreranno al Senato, per chiedere loro di presentare gli emendamenti ancora mancanti per fare dell’omicidio stradale una legge giusta“, ha sostenuto Marina Fontana, la vedova di Roberto Cona, ucciso dal conducente di un tir nel luglio 2013 in autostrada e lei stessa rimasta gravemente ferita nell’incidente.
Sconfitta anche per Matteo Renzi, che non più tardi del dicembre scorso, aveva detto, in un video indirizzato alla famiglia di Lorenzo Guarnieri, morto in un incidente: “Il tempo dell’impunità è finito. L’omicidio stradale e l’ergastolo della patente sono interventi che il Parlamento ha iniziato ad affrontare” e che sarebbero stati introdotti nel corso del 2015.