Nonostante la produzione (e conseguente diffusione) di veicoli elettrici stia aumentando, sono molti gli scettici riguardo questo tipo di mobilità. I dubbi principali riguardano, in particolare, l’autonomia degli stessi. A questo proposito nascono i range extender, soluzioni pratiche che possono aumentare di molto i chilometri percorribili.
Quindi, di che cosa si tratta? Perché possono rappresentare un’occasione? Vediamolo insieme.
Che cos’è il range extender?
Questa soluzione non rappresenta una novità, ma è già usata dalla BMW i3 Range Extender.
Ma di che cosa si tratta? Il range extender consiste in un generatore, collegato a un piccolo motore termico, che estende l’autonomia dell’elettrica producendo energia in più.
Questo propulsore (collocato sotto il bagagliaio), insieme a un serbatoio di benzina di 9 litri (posizionato anteriormente), consente di percorrere un centinaio di chilometri in più.
Solitamente, sulle vetture ibride, il motore termico entra in sostituzione dell’elettrico una volta terminata la carica delle batterie.
Non è questo il caso: grazie al range extender, l’auto può continuare a viaggiare anche in full electric!
In quali veicoli verrà inserito?
La BMW i3 ad oggi ha abbandonato questa soluzione. L’ha adottata però l’Audi RS Q e-tron. La trazione 100% elettrica di questo fuoristrada è affidata a tre unità MGU (Motor Generator Unit) ereditate dall’ Audi e-tron FE07 (attuale vettura di Formula E). Di queste tre unità, una funziona da generatore per ricaricare la batteria.
Il range extender sarà presente nella Seres 5 (già presentata al MiMo, Milano Monza Motor Show), disponibile in versione con batteria da 35 kWh, il cui gruppo propulsore, all’occorrenza può essere alimentato anche da un motore a benzina di 1.5 litri, estendendone l’autonomia.
Non solo Audi, anche Mazda, da qualche anno, ha allo studio una soluzione simile. Basata su motore rotativo Wankel, si promette essere una soluzione compatta e priva di vibrazioni. Si pensa che il progetto possa essere completato nel corso del 2022, coincidendo con la data di uscita della nuova MX-30.
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L’utilizzo di un range extender sicuramente incentiva l’acquisto di nuovi veicoli elettrici. Infatti, una delle motivazioni che dissuade maggiormente all’acquisto di un’e-car è proprio l’autonomia. La scelta di utilizzare questa tecnologia su automobili molto potenti, come l’Audi RS Q e-tron, può favorire un cambio di tendenza: se un range extender può rendere competitiva e durevole un’automobile con così tanti cavalli, sicuramente può incrementare di molto automobili di uso comune.
La produzione di batterie per e-car aumenta del 25% ogni anno: tale dato fa intendere che tra 15 anni la quantità di parti in cobalto da smaltire sarà ingente. A tal fine, il progetto di Nissan assume un risvolto ancor più interessante e innovativo, sia per la riduzione dei tempi di ricarica del motore (necessari per rendere più semplice l’utilizzo quotidiano dei veicoli elettrici), sia per l’esclusione di un materiale così complesso da gestire. L’assenza di cobalto andrà non solo a semplificare notevolmente il processo di riciclo dei materiali che compongono la batteria stessa, ma anche a risolvere le importanti implicazioni etiche circa la sua estrazione. Complimenti a Nissan per l’ambizioso progetto!