Secondo un’indagine condotta nel 2019 1,2 milioni di italiani vedranno aumentare il proprio premio assicurativo.
Gli interessati a questa cattiva notizia sono gli automobilisti che, nell’anno appena trascorso, hanno denunciato un sinistro con colpa. Vi è stata una diminuzione di quasi il 10% rispetto al 2018, dove la percentuale era del 4,22%; nello specifico si tratta del 3,83% del campione analizzato.
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Andamento tariffe nel 2018
L’andamento dell’RC auto è una delle spese che incide maggiormente sul bilancio delle famiglie italiane. Anche nel 2019 si cercherà di risparmiare su questa voce. Nel 2018 oltre 11 milioni di automobilisti sono riusciti a ridurre la spesa trovando un’offerta migliore. Nonostante il calo delle tariffe registrato nel secondo semestre, a dicembre il valore medio del premio assicurativo ha subito un’incremento del 3,16%, rispetto al 2017. Tale aumento ha raggiunto i 580,67 euro.
Categorie interessate all’aumento
Analizzando il profilo sociodemografico si nota che a fare la differenza sono il sesso, l’età e la professione. Le donne che hanno denunciato un sinistro stradale con colpa sono circa il 4,33%; percentuale più alta rispetto al 3,55% degli uomini. L’età media di coloro che saranno maggiormente coinvolti negli aumenti è di 46 anni. I giovani neopatenti tra i 18 e i 20 anni sono i meno interessati, con una percentuale del 2,03%, probabilmente grazie alla maggiore attenzione al volante dettata dall’inesperienza. I pensionati invece, sono la categoria più indisciplinata. Considerando l’occupazione i più coinvolti sono gli impiegati (4,26%), gli insegnanti (4,21%) e i medici (4,18%). Fra le categorie degli automobilisti più disciplinati ci sono gli ecclesiastici (2,23%) e i militari (2,49%).

Regioni con più sinistri denunciati
Come al solito, esistono differenze geografiche relative al fenomeno. La regione più colpita dagli aumenti sarà la Liguria (5,09%), seguita da Lazio (4,95%), Marche e Toscana (entrambe 4,87%), mentre le percentuali più basse si registreranno in Molise (1,13%), Calabria (1,52%) e Basilicata (1,53%). Dall’analisi generale si riscontra che tutte le regioni hanno registrato valori in calo, a eccezione della Valle d’Aosta; qui la percentuale è passata dal 2,70% al 3,23%. Vi sono anche alcune zone dell’Italia dove le percentuali sono calate di molto e parliamo in particolare dell’Umbria (dal 6,22% al 4,53%), Basilicata (da 2,76% a 1,53%) e Friuli-Venezia Giulia (da 4,39% a 3,32%).