Quando si decide di acquistare una nuova auto, molti si trovano di fronte a una scelta: vendere l’auto usata, magari a un privato o a una concessionaria, oppure optare per la rottamazione. Se stai considerando quest’ultima opzione, è importante conoscere l’iter burocratico e i costi associati.
La rottamazione non è semplicemente un modo per liberarsi di un’auto che non si utilizza più. È un processo regolato da normative precise che garantiscono una gestione corretta e sostenibile del veicolo. In questo articolo, vedremo cosa significa rottamare un’auto, i costi e le eccezioni. Che tu stia pensando di liberarti di un vecchio modello o di un veicolo in condizioni critiche, abbiamo tutte le informazioni che ti servono per orientarti in questo processo.
Cos’è la rottamazione?
Quando si parla di rottamazione, non sempre è chiaro in cosa consista questa procedura. Rottamare un veicolo implica infatti non solo la demolizione fisica dell’auto presso un centro autorizzato, ma anche la sua cancellazione dai registri pubblici. Qualsiasi auto può essere demolita dal proprietario seguendo il percorso amministrativo stabilito. Tuttavia, se sull’auto è presente un fermo amministrativo, la rottamazione non sarà possibile fino a quando il debito sottostante non verrà risolto e il fermo rimosso.
Come funziona la rottamazione dell’auto
Se avete intenzione di demolire la vostra auto, potete scegliere di gestire autonomamente il processo, rivolgendovi a un centro di demolizione autorizzato, oppure delegarlo alla concessionaria che si occuperà di tutta la procedura.
Optando per la rottamazione autonoma, sarà necessario individuare un demolitore autorizzato e presentare una richiesta di rottamazione del veicolo registrato presso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
Al demolitore, oltre ai documenti dell’auto (il Documento Unico di circolazione, che dal 2022 sostituisce la carta di circolazione e il certificato di proprietà) e a quelli del proprietario, bisogna consegnare anche le targhe originali del veicolo. Una volta ricevuta la documentazione, il PRA rilascia il nulla osta per la demolizione.
Al proprietario, al momento della consegna del veicolo, viene inoltre fornito un codice d’accesso al Certificato di Demolizione Auto, che attesta che l’auto è stata affidata al demolitore. Il certificato deve poi essere inviato al PRA entro 30 giorni dalla demolizione, compito che può essere svolto sia dal proprietario sia dal centro specializzato, completando così la cancellazione del veicolo dai registri.
Costi per la rottamazione
Per demolire la propria auto non sono previsti costi diretti da versare al centro autorizzato, ma ci sono spese obbligatorie per la cancellazione dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA). I costi per il proprietario del veicolo includono:
- € 13,50 da versare all’ACI
- € 32 di imposta di bollo per la presentazione del certificato di proprietà
- € 48 per la richiesta del certificato digitale
Oltre a queste spese, potrebbero esserci ulteriori costi se l’auto non è funzionante, come il trasporto con carroattrezzi, che comporta una spesa aggiuntiva di circa € 80-100.
Casi eccezionali
Ci sono poi alcune situazioni particolari. Nel caso di un’auto appartenente a una persona deceduta, se gli eredi desiderano procedere con la demolizione, è necessaria una richiesta preliminare accompagnata da una dichiarazione sostitutiva di atto notorio.
Per i veicoli destinati all’esportazione fuori dall’Italia e per le auto gravemente danneggiate in incidenti, è possibile richiedere la cancellazione dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) senza dover procedere con la demolizione fisica del veicolo.
In situazioni di incidente grave, se la compagnia assicurativa valuta che il danno sia troppo elevato e antieconomico da riparare, il veicolo può essere radiato senza essere fisicamente demolito, poiché risulta inutilizzabile sia per i ricambi sia per il recupero dei materiali.