Distrazione automobilisti? Guida spericolata? No. Non sono queste le cause principale degli incidenti in Italia.

La denuncia arriva dall’ Aneis, Associazione Nazionale Esperti Infortunistica, la quale afferma che il 60% degli incidenti sono dovuti alla scarsa manutenzione delle strade. Una percentuale molto elevata. Secondo i dati SIIV (Società italiana di infrastrutture viarie), “solamente” il 40% dei sinistri avviene per gravi responsabilità dell’automobilista, come distrazioni, eccesso di velocità o guida in stato d’ebbrezza, mentre il 30% è causato dalla scarsa manutenzione delle strade ed il restante 30% dalla segnaletica inadeguata.

Un problema rilevato già da molti anni nella nostra Penisola, ma tuttora non risolto: “Per mettere a norma tutti i segnali stradali ci vorrebbero tra i 2,5 e 3,5 miliardi di euro”, prosegue il SIV. Le strade sono sempre in pessime condizioni: buche dappertutto, pochi soldi e gare d’appalti al ribasso. Nel 2013 si è posato il 50% in meno di asfalto rispetto agli anni pre-crisi. I lavori di manutenzione sono sottopagati e quindi non svolti in maniera corretta. Il presidente dell’ “Associazione bitume asfalto strade” dipinge un quadro sconcertante della vicenda e denuncia la perdita di un patrimonio di miliardi di Euro. Negli ultimi 8 anni il consumo di asfalto è dimezzato: dai 44 milioni di tonnellate del 2006 ai 22,5 stimati per il 2014.

Inoltre la responsabilità degli incidenti causati da scarsa manutenzione sarebbe dell’Ente proprietario della strada, quindi richiedere un risarcimento è un processo molto difficile. Il presidente di Aneis afferma che “per un incidente causato da una buca sulla strada si viene risarciti solo se si prova che non era visibile ed era oltretutto imprevedibile; in caso contrario l’automobilista avrebbe dovuto individuarla ed evitarla”. Lo stesso vale anche per la segnaletica stradale: “la responsabilità resta sempre dell’Ente, purché si riesca a fornire la prova che non sempre è possibile”.