Uno dei peggiori incubi per l’automobilista è il parcheggio, non necessariamente per la sua complessità in generale ma, più che altro, perché è spesso difficile da trovare senza commettere infrazioni e ricevere spiacevoli sanzioni.
Impariamo a capire di più sulla segnaletica dei parcheggi per evitare le multe per divieto di sosta!
Strisce blu, gialle, bianche o mancanti: dove lasciare l’auto gratuitamente? Quando scatta il divieto di sosta? La multa è contestabile?
Segnaletica dei parcheggi: blu, gialla, bianca o mancante
Le strisce blu delimitano i parcheggi a pagamento.
Questo tipo di parcheggio deve essere contrassegnato anche dalla segnaletica verticale che ne indica la modalità di sosta.
Le strisce gialle hanno il maggior numero di vincoli. Queste, infatti, indicano un parcheggio riservato ai residenti, agli invalidi, ai possessori di permessi speciali, agli addetti ai lavori stradali, alle auto di servizio.
È, quindi, consentito parcheggiare sulle strisce gialle solo se si è in possesso del permesso rilasciato dal Comune con apposta la targa del veicolo. Nel caso in cui non fossero accompagnate da segnaletica verticale, un’eventuale multa potrebbe essere contestabile.
Le strisce bianche sono le più faticosamente ricercate. Questo perché sono le uniche nelle quali si può parcheggiare sempre gratuitamente e senza rischi. Attenzione però alla segnaletica verticale, perché potrebbe indicare delle limitazioni come: disco orario, divieto di sosta in determinati orari per pulizia strade, ecc.
Ormai le zone dove non c’è segnaletica orizzontale in cui si può parcheggiare sono in via d’estinzione. Nel caso fortunato in cui le trovaste, dovreste comunque stare attenti a molteplici fattori. Infatti, non ci si deve trovare nelle vicinanze di un ufficio pubblico (scuola, cinema, teatro, banca, ecc.) per motivi di sicurezza: per evitare atti vandalici o terroristici, o per agevolare un’eventuale evacuazione in caso di emergenza.
Inoltre, non bisogna invadere la circolazione e bisogna sempre rispettare la segnaletica verticale.
In questi casi, se dovesse arrivare una multa, la si potrebbe contestare.
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Metodi di pagamento
Per il pagamento della sosta sulle strisce blu ci sono diversi metodi.
Il classico pagamento avviene tramite: l’acquisto del ticket, attraverso la rete dei parchimetri o tramite gratta e sosta.
Ma anche il pagamento della sosta si sta aggiornando.
Infatti, come spiegavamo nel dettaglio nell’articolo “Parcheggi 2.0: il risparmio sulle soste è assicurato!”, sono nate diverse app che gestiscono proprio il pagamento della sosta, tra le più usate c’è sicuramente Telepass Pyng di Telepass che permette di pagare solo gli effettivi minuti di sosta.
Gli operatori dedicati al controllo della sosta verificano in tempo reale la regolarità del pagamento purché sia applicato, in modo ben visibile verso l’esterno sul parabrezza del veicolo, il tagliando che identifica il gestore utilizzato.
Multe per divieto di sosta
La multa per divieto di sosta è una delle più frequenti, infatti è al 5° posto delle multe verbalizzate dalla polizia municipale italiana.
Le sanzioni per il divieto di sosta sono:
– in tutti i casi previsti nel comma 1 dell’art. 158, e del comma 2, lettere d,g,h:
• per ciclomotori e motoveicoli a due ruote, da 78€ fino a 311€;
• per tutti gli altri veicoli, da 84€ fino a 335€;
– nei restanti casi di violazioni dell’art. 158:
• per ciclomotori e motoveicoli a due ruote, da 24€ fino a 97€;
• per tutti gli altri veicoli, da 41€ fino a 168€.
Dal 2013, inoltre, se si effettua il pagamento della multa entro 5 giorni dall’avvenuta notifica, l’importo dovuto verrà diminuito del 30%.
E come disse Bob Edwards: “Quando Salomone disse che c’è un tempo ed un luogo per ogni cosa, non aveva affrontato il problema di parcheggiare la sua automobile.”