Semafori? Quattro su cinque sono inutili, afferma l’Institute of Economic Affairs, il noto centro inglese di ricerca, analisi e diffusione di dati, informazioni e reports sulle varie politiche economiche.
Secondo la ricerca condotta nel Regno Unito, dal 2000 al 2014 il numero di semafori è aumentato del 25% ma senza che a questo corrispondesse anche una crescita altrettanto sostenuta del traffico.
Anzi, a fronte di tassi di circolazione contenuti e abbastanza costanti, il numero di incroci controllati dai semafori è giunto a 15.000 mentre gli attraversamenti pedonali sono 18.000.
Non è finita qua: secondo lo studio non solo alcuni semafori hanno una scarsa utilità ma sono anche una perdita di tempo.
Le conseguenze sono abbastanza lampanti. Due minuti di ritardo al giorno per ogni viaggio determinano una perdita di ben 16£ miliardi all’anno, che corrispondono a circa 21 miliardi di euro.
Inoltre, l’attesa al semaforo impatta negativamente sull’ambiente, con elevate ripercussioni sui livelli di inquinamento.
Le proposte per evitare i semafori
L’alternativa più ovvia è quella adottata a Bohmte, in Germania, dove nel 2007 sono stati eliminati l’80% dei semafori in quanto ritenuti poco utili allo scopo di regolamento del traffico.
Un’altra soluzione potrebbe essere la loro accensione solamente negli orari di punta, in cui la circolazione è molto più intensa.
Infine, un’altra opzione è quella adottata nel 2013 a Islington, un piccolo borgo londinese dove è stato imposto il limite di velocità a 32 km/h. La decisione ha condotto a così ottimi risultati, soprattutto in termini di risparmio, da indurre altri sobborghi limitrofi ad adottare la stessa politica.
Sicuramente una proposta valida ed efficace ma quanto facilmente applicabile in Italia?
È l’Olanda però che adotta l’alternativa più innovativa e all’avanguardia, con la “Smart Highway“. Si tratta della c.d. autostrada intelligente, un progetto lanciato nel 2013 nella provincia di Brabant dove tutte le indicazioni non sono altro che segnali luminosi che si azionano grazie all’energia solare assorbita durante il giorno.