Share economy: non sta sfuggendo di mano?
Ha quasi dell’assurdo il risultato della ricerca fatta commissionare a livello europeo da Ford. In Italia i risultati attestano che il 58% degli automobilisti sarebbe disposto a concedere a terzi l’utilizzo della propria auto dietro pagamento di un compenso.
L’assurdità dell’esito sta proprio nel fatto che un tempo c’erano automobilisti così gelosi della propria auto (più della propria moglie!) da non permettere a nessuno di guidarla.
C’erano automobilisti che dedicavano molto tempo alla cura della propria vettura: dai lavaggi frequenti all’attenzione per la scelta del parcheggio più “comodo”, per evitare eventuali ammaccature, o meno isolato, per cercare di scongiurare possibili furti.
E infine, c’erano automobilisti che vivevano in un tempo in cui ancora non si era diffusa l’economia della condivisione.
Share economy: oggi si condividerebbe di tutto
Lo studio è stato condotto da Opinion Matters nell’aprile del 2016 sui cinque principali Paesi europei: Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito.
Secondo i risultati, “il 55% degli intervistati concederebbe ad altri l’utilizzo della propria auto a fronte di una commissione, il 44% metterebbe a disposizione la propria abitazione, il 31% il telefono e il 17% perfino il cane‘‘. Un’esagerazione forse?
Su un campione di 10.000 persone, il risultato sconvolgente è che sono proprio gli italiani a essere sul podio con un tasso di propensione a cedere la propria auto in uso ad altri pari al 58%, secondi solamente agli spagnoli (61%).
Al terzo posto c’è la Francia (56%), seguita da Regno Unito (50%) e Germania (48%).
Chi è più propenso?
Ovviamente i più predisposti alla condivisione dell’auto sono i giovani, di sesso maschile, compresi tra i 25 e i 34 anni, con una media europea del 68%.
Il mercato globale della Share Economy vale oggi ”13 miliardi di euro e si ritiene che possa esprimere una crescita che potrà portarlo alla soglia dei 300 miliardi entro il 2025“.